Sacrificio di Isacco

Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti

Sacrificio di Isacco

Le formelle a rilievo, con cui nel 1401 Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, i due massimi artefici del primo Rinascimento fiorentino, parteciparono al concorso indetto dall’Arte della Seta o di Calimala per affidare la realizzazione della porta nord del Battistero, esemplificano la varietà di soluzioni figurative che gli artisti seppero trarre dalla sostanziale fissità e inalterabilità del tema dato. È proprio con quel concorso in apertura del XV secolo che si fa iniziare il primo Rinascimento fiorentino e, dunque, tali opere rappresentano il punto di origine, ma anche la soglia da oltrepassare da parte dello stesso Michelangelo.

Per mezzo delle due copie in bronzo esposte in mostra i visitatori potranno cogliere le differenze dei due artisti nella dinamica dei gesti decisivi compiuti dai personaggi. Per il Ghiberti la fluida danza delle forme squisite media e riassorbe l’orrore; per il Brunelleschi la narrazione assume toni concitati grazie alla ritmica angolosa e spezzata della formella. In questa seconda opera, infatti, è presente un nodo di mani che stringono e fermano, trasmettendo forti cariche emotive e rendendo palesi i sentimenti con un’eloquenza didascalica e perfino un po’ plebea, che solo Caravaggio oserà replicare.