
Andrea Previtali nasce intorno al 1480 probabilmente a Brembate di Sopra, dove la famiglia del padre Martino, originaria di Berbenno, in Valle Imagna, si era trasferita sul finire del Quattrocento. Le prime opere attestano di un suo discepolato a Venezia presso Giovanni Bellini.
Non è l’unico tra i giovani della bergamasca della sua generazione ad avere tentato la fortuna in laguna: basti pensare a Palma il Vecchio o Giovanni Cariani.
L’esperienza veneziana dura circa un decennio pieno di stimoli, da Giorgione ad Albrecht Dürer, e intorno al 1511 l’artista ritorna a Bergamo, dove nei primi mesi del 1513 giunge Lorenzo Lotto, una presenza che accompagna Previtali fino alla fine della sua vita.
Le opere di questi anni dimostrano un’immediata assimilazione dell’arte di Lotto.
Nel 1524 Previtali realizza l’opera forse più importante a Bergamo, per la cattedrale: la pala di San Benedetto.
Dal 1525 è attivo nel profilare (riportare per l’intaglio) i disegni di Lotto per le tarsie di Santa Maria Maggiore di Lotto, che evidentemente riponeva molta fiducia nelle capacità e nella persona di Previtali.
Tra le opere più tarde è il bellissimo Compianto sul Cristo morto della chiesa di Sant’Andrea.
Il 26 febbraio 1528 Previtali è citato come garante per un suo parente incarcerato per insolvenza, e il 7 novembre dello stesso anno, stando al Tassi, “la crudel pestilenza […] ci tolse pure il nostro Andrea”, che “morì nella propria abitazione […] situata nella vicinanza di Sant’Andrea”.